giovedì 20 febbraio 2014

The Machinist ( L'uomo senza Sonno ) - Rambo's Reviews


The Machinist, con il sottotitolo italiano ‘ L’uomo senza sonno ‘ è un film diretto nel 2004 interamente in Spagna dal poco conosciuto registra Brad Anderson.
Il protagonista del film è Trevor Reznik, interpretato da un magistrale Christian Bale, messo a dura prova da una severa dieta, dove il fisico dello stesso attore ha incontrato dei limiti, arrivando a pesare poco meno di 60 kg.
Gli omaggi a noti registi come David Lynch e Alfred Hitchcock sono palesi, oltre ad aver ispirato naturalmente l'intera scenografia.
Una scena del film in cui viene la frase sempre ricorrente :
' Se fossi un po' più magro non esisteresti '

Trevor è prigioniero di una vita fiacca in cui la cosa più importante risulta essere la tranquilla ma rassicurante monotonia, in cui sorge un problema che potrebbe mettere a repentaglio la sua condizione fisica e mentale : non riesce a dormire. 
Questo Acheronte trascina la sua anima in cerca di qualcosa come una risposta alle mille fobie create dalla sua stessa psiche o soltanto un po’ di tempo per riposarsi.
Per quasi tutto il film si verrà assaliti da un senso di destabilizzazione giustificato dalla follia del protagonista e dai numerosi ‘promemoria gialli’, uno in particolare attaccato al frigorifero.
Esso rappresenterà l’incertezza delle proprie azioni, attraverso il famoso ‘gioco dell’impiccato’ dove le ultime due lettere sono prescritte, ma anche restringendo la cerchia dei vocaboli selezionabili, rimane sempre un dilemma per il protagonista trovare la parola giusta a completare l'enigma e qualunque cosa risulterà ai suoi occhi un complotto. 
La vita dopo un grande trauma rimane in uno stato quasi di incubazione per cui si rimane fossilizzati su oggetti apparentemente futili come il colore di una macchina, una foto o un ricordo.
Trevor è una larva, un bruco che non riesce a trasformarsi, ha bisogno di ripercorrere i suoi passi per trasformarsi finalmente in una farfalla, concedendosi la libertà di dormire senza pensieri, non tormentato più dai riflessi di una vita passata.
La coscienza è l’elemento portante di questa pellicola, un tormento cronico e inamovibile che solo nel finale concede a Trevor ‘il sonno dei giusti’.


CURIOSITA'

- Si intravede in una scena l'opera di Dostoevskij, 'l'Idiota'.
- Fate caso al valorizzare da parte del regista, il lato sinistro come 'lato sfortunato', riconducibile probabilmente ad una vecchia credenza in cui la mano sinistra era la 'mano del diavolo'.

PRO


  1. Intrigante
  2. Emotivamente denso
  3. Finale sublime 


CONTRO 

  1.  Alcune scene possono sembrare un po' insipide
  2.  Atmosfere cupe non adatte ai più ansiosi 

COMMENTO FINALE 

In definitiva, credo che il film sia quasi privo di difetti, con un cast azzeccato e un'operato da parte della regia memorabile.
Difatti questo renderà giustizia ad una magnifica storia dal sapore amaro, lasciando un'ansia perenne, come un violino che stride, ma conclusa la sua 'melodia' concede un poco di sollievo. 

VOTO 9
CONSIGLIATISSIMO
 


                                                                           Commento a cura di Federico De Gaetano ( Rambo ) 









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